martedì 30 dicembre 2008

Ma quale Fede?

Farebbe allibire sentire affermazioni del tipo: “Non credo che l’energia elettrica sia prodotta dalla cellula fotovoltaica” o “non credo che prendere troppo sole faccia male alla pelle”. Eppure, forse perché storicamente portiamo il peso del fatto che per secoli la nostra civiltà ha creduto che la terra fosse piatta - pena la scomunica -, prima del Sapere viene la Fede. Quanti non credono all’Omeopatia, all’Osteopatia? È vero che la forma di terapia più diffusa al mondo è la Preghiera, ma almeno sul piano medico questo tipo di cultura mi lascia costernato. Della meccanica dell’automobile o ci informiamo e ne parliamo con cognizione di causa, o non ne capiamo niente e di conseguenza ci rimettiamo con deferenza al responso del meccanico o di chi comunque se ne intende. Nessuno si azzarda a dire: “Credo che la frizione rotta impedisca ai cavalli vapore di essere ben strigliati”. Eppure è normale fare self-diagnosi di “nervi accavallati” come di “nervi fuori posto”. E a seguito dell’atto di fede, per cui “non si crede all’efficacia dell’intervento fisioterapico, massoterapico e quant’altro”, c’è il cristiano senso di espiatica accettazione dei “dolori” –vedi affezioni osteo-muscolo-articolari croniche-, quali dolenti stigmate inviate dal Cielo e da dover sopportare con religiosa rassegnazione. Per contro è d’abitudine incontrare emeriti matematici pronti ad esigere dimostrazione di ciò che in realtà esiste da sempre e che risulta valido all’atto pratico per chiunque ne abbia avuta esperienza.