COS’ È IL BLOCCO ARTICOLARE?
Un’articolazione ha la sua escursione naturale. Ma può accadere che a un certo punto risulti diminuita. La Limitazione, per rendere l’idea, la si può definire:
ACUTA - Un’attività articolare esagerata comporta una sollecitazione, a carico di qualunque struttura annessa, che supera il consentito. Si può instaurare una reazione difensiva: l’Infiammazione rende la capsula e i legamenti più tesi, tali da sollecitare lo “stop” articolare anticipato; la Contrattura Antalgica provvede a coinvolgere altre strutture allo “stop”, anche anticipandolo ulteriormente. In seguito a un evento traumatico, a quanto detto può aggiungersi un posizionamento innaturale dei capi ossei.
CRONICA – È una limitazione acuta che si protrae così a lungo nel tempo da aver in gran parte adattato alla limitazione articolare le varie strutture annesse all’articolazione, senza che queste abbiano perduto completamente la propria elasticità, ma tali da richiamare le condizioni “patologiche” anche dopo il ripristino della normale escursione articolare.
DEFINITIVA – Alla limitazione è subentrata L’Anchilosi. Le strutture articolari oltre quel limite hanno perduto completamente la propria elasticità e a questa è subentrata la rigidità, per cui nessun tipo di intervento ripristinerà la funzionalità iniziale. L’esempio più comune è relativo ai postumi di frattura non perfettamente ridotta.
COSA SI PUÒ FARE? Se l’Infiammazione è notevole, tutto ciò che può limitare il movimento della zona lesa può servire, come pure tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione (vedi Contrattura Muscolare). Altrimenti, si può intervenire sin da subito sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento e dalle sue conseguenze. Nel caso il Blocco Articolare sia Cronico, occorre ripetere nel tempo l’intervento perché le strutture in questione riguadagnino progressivamente elasticità. Ovviamente più il fattore tempo ha inciso sullo stato patologico, più dovrà influire sull’intervento normalizzatore. Nel caso i capi articolari non siano nei corretti rapporti, potrebbe essere necessario operare un intervento osteopatico. Nel caso del Blocco Definitivo, neppure quest’ultimo intervento può servire. In ogni caso, va posta attenzione alle tensioni, o addirittura contratture, che si possono instaurare altrove per compensare l’ipofunzionalità dell’articolazione limitata.
COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA. COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.
Un’articolazione ha la sua escursione naturale. Ma può accadere che a un certo punto risulti diminuita. La Limitazione, per rendere l’idea, la si può definire:
ACUTA - Un’attività articolare esagerata comporta una sollecitazione, a carico di qualunque struttura annessa, che supera il consentito. Si può instaurare una reazione difensiva: l’Infiammazione rende la capsula e i legamenti più tesi, tali da sollecitare lo “stop” articolare anticipato; la Contrattura Antalgica provvede a coinvolgere altre strutture allo “stop”, anche anticipandolo ulteriormente. In seguito a un evento traumatico, a quanto detto può aggiungersi un posizionamento innaturale dei capi ossei.
CRONICA – È una limitazione acuta che si protrae così a lungo nel tempo da aver in gran parte adattato alla limitazione articolare le varie strutture annesse all’articolazione, senza che queste abbiano perduto completamente la propria elasticità, ma tali da richiamare le condizioni “patologiche” anche dopo il ripristino della normale escursione articolare.
DEFINITIVA – Alla limitazione è subentrata L’Anchilosi. Le strutture articolari oltre quel limite hanno perduto completamente la propria elasticità e a questa è subentrata la rigidità, per cui nessun tipo di intervento ripristinerà la funzionalità iniziale. L’esempio più comune è relativo ai postumi di frattura non perfettamente ridotta.
COSA SI PUÒ FARE? Se l’Infiammazione è notevole, tutto ciò che può limitare il movimento della zona lesa può servire, come pure tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione (vedi Contrattura Muscolare). Altrimenti, si può intervenire sin da subito sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento e dalle sue conseguenze. Nel caso il Blocco Articolare sia Cronico, occorre ripetere nel tempo l’intervento perché le strutture in questione riguadagnino progressivamente elasticità. Ovviamente più il fattore tempo ha inciso sullo stato patologico, più dovrà influire sull’intervento normalizzatore. Nel caso i capi articolari non siano nei corretti rapporti, potrebbe essere necessario operare un intervento osteopatico. Nel caso del Blocco Definitivo, neppure quest’ultimo intervento può servire. In ogni caso, va posta attenzione alle tensioni, o addirittura contratture, che si possono instaurare altrove per compensare l’ipofunzionalità dell’articolazione limitata.
COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA. COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.
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